6 dicembre 2012

Ercole e i pomi d'oro delle Esperidi (XI fatica)


Quando Euristeo gli ordinò di prendere tre mele d’oro dal giardino delle Esperidi (regalo di nozze per Era e Zeus da parte della Terra), Ercole dovette andare in cerca dello stesso giardino. Ricevette indicazioni dalle Ninfe dell’Euridiano, che gli consigliarono di costringere Nereo (divinità del mare onnisciente) a rivelargli l’ubicazione del luogo. Ercole catturò Nereo, che gli rivelò dove fosse il giardino.

Ora, ci sono due versioni discordanti del mito.
Ercole nel giardino, di Rubens

Una versione narra che Ercole giunse al giardino, scagliò una freccia avvelenata al di là del muro uccidendo il drago-serpente (posto lì da Era) che faceva guardia ai pomi, e prese le tre mele1.

L’altra versione narra che Ercole non entrò mai nel giardino. Infatti, prima di arrivare incontrò Prometeo incatenato alla rupe, e uccidendo l’aquila con le sue frecce lo liberò2. Prometeo in cambio gli consigliò di chiedere ad Atlante (titano, fratello di Prometeo e padre delle Esperidi) di prendere i pomi al posto suo. Alla proposta, Atlante accettò purchè Ercole tenesse il cielo al posto suo mentre prendeva le mele3.  
Prometeo e Ercole, di Christian Griepenkerl
Ma quando tornò con le mele, Atlante rifiutò di riprendersi il cielo4: Ercole allora gli chiese di reggere il cielo un’ultima volta, così lui se lo sarebbe sistemato meglio sulle spalle. Una volta che Atlante riprese il cielo, Ercole se ne fuggì via con le mele.

Note:
1 Seneca è d’accordo con questa versione (HO v.18)
2 Eschilo è d’accordo con questa versione (Prometeo Incatenato vv.769-775)
4 Leopardi è d’accordo con questa versione (Operette Morali, n°2)

Fonti: Wikipedia

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