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Ercole con nacchere e arco (Albrecht Dürer) |
Questi si nutrivano di carne umana e uccidevano scagliando le loro penne bronzee come frecce.
Nessuno mai aveva avuto il coraggio di stanare gli uccelli e i pochi che avevano tentato questa ardua impresa erano stati crudelmente trafitti dai dardi: la palude da loro abitata, infatti, emanava un odore nauseabondo a causa dei cadaveri di chi aveva tentato di eliminare i feroci uccellacci.
Ercole, con l’aiuto di Atena e di Efesto, riuscì a sconfiggere gli uccelli: dopo aver emesso degli strepiti con delle nacchere di bronzo (strumenti a percussione), spaventò e fece uscire gli uccelli dai loro rifugi; in seguito, grazie alla sua abilità con l’arco, i mostruosi volatili diventarono suo facile bersaglio: alcuni uccelli vennero uccisi, altri fuggirono nell’isola di Aretias (Colchide).
Bravo, Piero.
RispondiEliminaBenvenuto tra noi.
Posso raccomandarti di accentare la .a. di Stinfàlo
Così gli altri impareranno a pronunciare correttamente.