28 novembre 2012

Gli uccelli della palude di Stinfàlo


Ercole con nacchere e arco (Albrecht Dürer)
Quella de “Gli uccelli della palude di Stinfàlo” è la quinta fatica per Ercole. Euristeo mandò l’eroe a liberare la zona nei pressi della palude di Stinfalo (Arcadia) da uno stormo di mostruosi uccelli allevati da Ares, i quali erano dotati di becco, artigli e ali di bronzo.
Questi si nutrivano di carne umana e uccidevano scagliando le loro penne bronzee come frecce.
Nessuno mai aveva avuto il coraggio di stanare gli uccelli e i pochi che avevano tentato questa ardua impresa erano stati crudelmente trafitti dai dardi: la palude da loro abitata, infatti, emanava un odore nauseabondo a causa dei cadaveri di chi aveva tentato di eliminare i feroci uccellacci.
Ercole, con l’aiuto di Atena e di Efesto, riuscì a sconfiggere gli uccelli: dopo aver emesso degli strepiti con delle nacchere di bronzo (strumenti a percussione), spaventò e fece uscire gli uccelli dai loro rifugi; in seguito, grazie alla sua abilità con l’arco, i mostruosi volatili diventarono suo facile bersaglio: alcuni uccelli vennero uccisi, altri fuggirono nell’isola di Aretias (Colchide).

1 commento:

  1. Bravo, Piero.
    Benvenuto tra noi.

    Posso raccomandarti di accentare la .a. di Stinfàlo
    Così gli altri impareranno a pronunciare correttamente.

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